Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

Accetta

tu sei qui: AttualitàCLIMA. DAL PROF.NOBILE ALCUNE RIFLESSIONI SUL DOCUMENTO ISPRA

Ultimo aggiornamento 1327 giorni fa venerdì 26 aprile 2024 07:00

english italiano

CLIMA. DAL PROF.NOBILE ALCUNE RIFLESSIONI SUL DOCUMENTO ISPRA

Scritto da (federcaccia), lunedì 3 settembre 2012 15:52:01

Ultimo aggiornamento lunedì 3 settembre 2012 15:52:29

Il professor Franco Nobile, classe 1931, è uno dei più noti oncologi del nostro Paese; presidente della Legatumori senese dal 1970, è impegnato in Italia e all'estero in ricerche e progetti per la prevenzioni e lo screening delle fonti di rischio in commissioni ministeriali e internazionali. Per la sua lunga ed eclettica carriera medica, e in particolare per le sue ricerche sui rischi dell'uranio impoverito nei Balcani, nel 2004 è stato insignito della Medaglia d'oro al Merito della Sanità Pubblica.
Malgrado i numerosi e intensi impegni professionali, Franco Nobile non ha mai trascurato la sua passione per la caccia e la natura. Dirigente della Federazione Italiana della Caccia, già presidente dell'Unione Nazionale Cacciatori Cinghialai, ha pubblicato con grande successo opere di narrativa e tecnica venatoria: Vivamaria!; La caccia tradizionale al cinghiale; Intervista con la volpe; Gestione faunistico-venatoria del cinghiale; Il tesoro di Borgovecchio; Il Cinghiale (Premio Bancarella Sport 1988) e La Buca del Paradiso.
Nel 1990 ha fondato e poi diretto fino alla recente sospensione delle pubblicazioni, la rivista "Habitat", ancora esempio di rigoroso e lungimirante periodico di gestione faunistica dove la scienza prevaleva sempre sull'ideologia.
Da lui ci sono giunte alcune note, rapide ma non per questo meno acute riflessioni sul documento Ispra sul clima, che crediamo importante condividere e rendere pubbliche. Sperando magari che servano a stimolare una risposta da chi quel documento lo ha stilato e diffuso.

"Ad una prima sommaria lettura del documento dell'amico Silvano Toso balzano agli occhi alcune considerazioni.
Le conseguenze negative dell'inclemenza climatica rappresentata soprattutto dalla siccità hanno avuto una distribuzione diversa sul territorio nazionale. Ad esempio non vale per:
- Zone alpine, prealpine, appenniniche e zone montane e pedemontane in genere, più soggette a precipitazioni.
- Zone rivierasche fluviali, lacustri, palustri e della rete idrica artificiale a loro collegata, comprese le colture irrigue.
- Interventi di gestione faunistica riguardanti il fabbisogno idrico della fauna sia nelle zone protette che negli ATC.
Mancano i riscontri epidemiologici, suffragati dai relativi esami di laboratorio sull'attuale (supposto) stato di disidratazione della fauna selvatica, la stessa che peraltro vive in condizioni anche più siccitose in tutta la fascia nordafricana: dagli ungulati a lepri, fagiani pernici, quaglie, acquatici alberganti nell'aridissimo Sahel.
Grave sottovalutazione scientifica, biologicamente arbitraria, delle potenzialità di resistenza degli organismi animali alla disidratazione nonché delle loro capacità di adattamento e dei meccanismi evolutivi e di selezione naturale.
Drammatizzazione (emotiva?) dell'attuale contingenza climatica ("condizioni climatiche estreme").
Aumento di mortalità della fauna (dove, quando e quanti?).
La superficie naturale interessata dagli incendi è quantitativamente irrilevante rispetto all'estensione degli habitat boschivi.
Le misure proposte sono strumentali, irrazionali e ingiustificate. Perché non allenare i cani? Che bevono a casa loro e devono essere allenati e addestrati, indipendentemente dal fare carniere?
Perché vietare dalla caccia di appostamento per evitare massicci prelievi sui luoghi di abbeverata che sono già vietati per legge!
Caccia alla stanziale: arbitrario il ricorso a restrizioni del calendario a scopo precauzionale e non per motivazioni verificate sui diversi ATC. Ridicole e anacronistiche le limitazioni ai prelievi della fauna acquatica... solitamente assente dove l'acqua non c'è. Sarebbe come proibire la pesca nei corsi d'acqua in secca.
Non si tiene conto inoltre:
- dei prelievi dell'agriturismo venatorio, risorsa economica sui terreni marginali
- dei prelievi sulle specie migratorie.
Conclusione: illazioni arbitrarie, teoriche, ai limiti dell'emotività animalista, non suffragate da riscontri scientifici e soprattutto da verifiche sul territorio... secondo il consolidato comportamento dei pareri trasmessi per corrispondenza!
Conclusione finale: E la solita turlupinatura di antica memoria.
Invece di proporre serie anche se costose misure di risanamento ambientale, compreso il potenziamento idrico preventivo, si può risolvere tutto, subito e per sempre CHIUDENDO LA CACCIA!"

Franco Nobile

Aggiungi ai preferiti Trasforma questa pagina in PDF Stampa questa pagina Segnala via e-mail
Condividi:
fb-like
g-plus

Questo articolo è stato letto 2489 volte.

Nuovo Commento

La redazione di Federcaccia Salerno non pubblicherà commenti contenenti espressioni irriguardose e volgari, assumendosi, altresì, la facoltà di intervenire, con modifiche o tagli, su singole parti dei commenti, qualora contengano accuse generiche e prive di contraddittorio, messaggi violenti o incitamenti alla violenza, insulti gratuiti, frasi blasfeme o di stampo razzistico. In nessun caso verrà pubblicato il tuo indirizzo email. Qualora tu non sia un utente registrato, il tuo commento dovrà essere approvato dalla redazione prima di essere pubblicato. Se, invece, sei un utente registrato, il tuo commento sarà pubblicato immediatamente salvo successivi controlli.

Acconsento al trattamento dei dati personali ai sensi del Regolamento Europeo GDPR 679/2016

Informativa sul trattamento dei dati personali ai sensi del Regolamento Europeo GDPR 679/2016

La informiamo che i dati da Lei forniti verranno trattati nell'ambito della nostra banca dati elettronica e/o cartacea nel rispetto di quanto stabilito dalla norma citata. Il trattamento dei dati, di cui Le garantiamo la massima riservatezza, è effettuato per fornirLe il servizio informativo richiesto. Il mancato conferimento dei dati obbligatori implica l'impossibilità di risponderLe in maniera esauriente e/o corretta. I suoi dati saranno trattati dai nostri addetti e saranno cancellati al termine della stagione relativa al suo interessamento a meno di modifiche nel rapporto tra le parti. In relazione al trattamento in parola potrà esercitare i diritti di cui all'art. 7 della legge citata; titolare del trattamento è:

Questo sito non rappresenta una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicità.

Pertanto, non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della Legge n. 62 del 7.03.2001.